Era il 10 agosto del 2008 quando Giovanni Pellielo conquistò a Pechino la terza medaglia olimpica della sua carriera: dopo Sydney 2000 e Atene 2004 l’azzurro saliva per la terza volta consecutiva su di un podio a cinque cerchi
L’esultanza di Giovanni Pellielo con il Commissario tecnico Albano Pera e il Presidente federale Luciano Rossi subito dopo la conquista della medaglia d’argento sulle pedane di Pechino
L’autografo di Johnny sul “Wall of Fame” di Casa Italia a Pechino
Tre! Il gesto con la mano a indicare: tre! Tre: una sorta di mantra per Johnny Pellielo e per il team italiano in quel 10 agosto del 2008 sulle pedane dell’impianto dello Shijingshan District: area ovest della capitale cinese. Alle 15.45 di quel 10 agosto i giochi sono fatti. Anzi: i Giochi. Le medaglie del Trap maschile sono assegnate dopo una finale iniziata sotto un cielo plumbeo e una fastidiosa pioggerella e terminata letteralmente sotto il diluvio. L’immagine emblematica della finale olimpica di Trap del 2008 è proprio quella di David Kostelecky, nuovo campione a cinque cerchi, che stampa un bacio al proprio fucile dopo essersi sdraiato sulla pedana bersagliata a mitraglia dalla pioggia battente. Ma se David Kostelecky è medaglia d’oro ai Giochi della XIX Olimpiade, l’argento della gara di Trap di quella edizione è di Johnny: ed è la terza medaglia olimpica nella terza finale olimpica consecutiva che il campione vercellese conquista.
Il ceco David Kostelecky celebra la sua vittoria alle Olimpiadi di Pechino sotto la pioggia battente di quel pomeriggio del 10 agosto 2008
Tutto inizia alle 15.00 di quel 10 agosto 2008 quando, per contendersi le medaglie del Trap della XIX Olimpiade, scendono in pedana i sei migliori atleti selezionati dai 125 piattelli di scrematura: con 121 sono provvisoriamente primi il moscovita Alexey Alipov, campione in carica di Atene 2004, e David Kostelecky della Repubblica Ceca.
Trentatreenne di Brno, David Kostelecky approda alla finale olimpica di Pechino con un palmarés decisamente inferiore ad alcuni dei suoi avversari, ma il tiratore della Repubblica Ceca può vantare già alcuni risultati di rilievo: è stato campione del mondo Juniores a Cipro nel 1995 e ha vinto la World Cup a Granada nel 2006 con il record di 125/125 + 22/25
Alexey Alipov è in assoluto il favorito della finale olimpica del 10 agosto 2008: coetaneo di Kostelecky, il campionissimo di Mosca è il detentore dell’alloro a cinque cerchi del Trap dopo la vittoria ad Atene 2004
Con 120 bersagli utili si assicurano un posto in finale i due azzurri della squadra di Albano Pera: capitan Giovanni Pellielo, alla sua quinta presenza olimpica, e Erminio Frasca.
Pechino 2008 è la quinta Olimpiade per Giovanni Pellielo: il vercellese, classe 1970, debutta a Barcellona 1992
Bronzo a Sydney 2000 e argento a Atene 2004, Giovanni Pellielo centra a Pechino la terza finale olimpica consecutiva
Erminio Frasca, venticinquenne nel 2008, affronta l’Olimpiade di Pechino dopo la vittoria al Campionato del Mondo Juniores a Cipro nel 2003, la conquista dell’argento tra i Seniores al Mondiale di Zagabria del 2006 e la vittoria nella Finale di Coppa del Mondo a Belgrado nel 2007
Ermino Frasca approda alla finale olimpica di Beijing 2008 con 120/125 come Johnny Pellielo
119 bersagli utili ammettono alla finale un gigante della storia tiravolistica: l’australiano Michael Diamond (quinta presenza ai Giochi anche per lui come per Johnny Pellielo), e un quasi debuttante destinato ad un luminoso futuro: il croato Josip Glasnovic che sarà campione olimpico a Rio 2016.
Nel 2008 Michael Diamond è già sinonimo di leggenda: a trentasei anni l’australiano può vantare due oro olimpici nel Trap ad Atlanta e a Sydney e cinque titoli mondiali (il primo a Montecatini nel 1989 da Junior e il più recente l’anno prima dei Giochi di Pechino a Nicosia)
Ai Giochi del 2008 il croato Josip Glasnivic ha venticinque anni e il miglior risultato che può vantare è il terzo posto al Mondiale di Lonato del 2005
Nel regolamento di allora il punteggio della finale veniva sommato al risultato ottenuto da ciascuno dei sei qualificati al round conclusivo. David Kostelecky, che partiva dal suo 121 delle serie di qualificazione, si confermò in stato di grazia e si rivelò in finale una vera e propria macchina da piattelli. Il 25/25 totalizzato dal campione di Brno confermò il suo autore al vertice della graduatoria (con 146/150) in una collocazione di fatto irraggiungibile per tutti gli avversari. Il punteggio di 143/150 totalizzato da Giovanni Pellielo con i 23 bersagli utili della finale aggiunti ai 120 centri delle cinque serie di qualificazione consegnò la medaglia d’argento al fuoriclasse azzurro.
Nella storia olimpica di Johnny Pellielo, prima di quel 10 agosto del 2008, oltre alla medaglia di bronzo di Sydney 2000 e a quella d’argento di Atene 2004, c’è un decimo posto con 193/200 all’Olimpiade del debutto – quella di Barcellona del 1992 – e un tredicesimo posto ad Atlanta nel 1996 con 120/125
La medaglia di bronzo fu appannaggio di Alexey Alipov che colpì complessivamente 142 piattelli come Michael Diamond e superò l’australiano di Sydney in spareggio. Uno sfortunato passaggio a vuoto nel segmento conclusivo della finale costrinse Erminio Frasca al sesto posto con 140 come Josip Glasnovic.
Il podio del Trap maschile ai Giochi di Pechino del 2008: David Kostelecky occupa la posizione di preminenza davanti a Giovanni Pellielo e Alexey Alipov
143 centri su 150 hanno donato a Johnny Pellielo la medaglia d’argento dei Giochi della XIX Olimpiade
Johnny Pellielo posa per i fotografi con la medaglia d’argento di Pechino 2008 insieme al Commissario tecnico Albano Pera e al Presidente federale Luciano Rossi