Il pianto liberatorio dell’atleta di Nettuno sul centrale dello stand della capitale cinese dopo la conquista della medaglia d’argento rappresenta, anche a dieci anni esatti di distanza, uno dei momenti più toccanti della XXIX Olimpiade
Abbiamo iniziato con quattro istantanee che sintetizzano quel magico, dirompente, suggestivo, indimenticabile pomeriggio del 12 agosto 2008, quando Francesco D’Aniello andò a conquistarsi con tutta la determinazione possibile il secondo posto nel Double Trap ai Giochi della XXIX Olimpiade. In quei quattro scatti c’è tutto quello che quel giorno Francesco ha sperimentato emotivamente e ha fatto sperimentare a chi ha vissuto, dal vivo o in Tv, quell’evento straordinario: l’urlo liberatorio sul centrale di Pechino, poi le lacrime, una sorta di “trance” e di raccoglimento nel momento in cui quella medaglia d’argento si è materializzata e poi la gioia, incontenibile e coloratissima degli applausi e delle grida di giubilo della tribuna dello stand dello Shijingshan District.
141 centri su 150 collocano Francesco D’Aniello al secondo posto provvisorio della classifica al termine delle tre serie di qualificazione alla finale
“Ancora grande e viva è l’emozione di quel giorno!” Dice Francesco D’Aniello evocando le suggestioni di quel pomeriggio del 12 agosto 2008 a Pechino. “Sono trascorsi dieci anni, è vero, ma rivolgendo di nuovo adesso la mente a quel momento, a me sembra che sia accaduto tutto ieri…. E’ stata un’esperienza unica che più volte ho augurato a tutti di poter vivere e sperimentare. Quel pianto a cui mi sono abbandonato, inginocchiato per terra, là, sul campo, che altro non è stato che una valvola di sfogo per quel grande accumulo di tensione e di concentrazione durante la finale, e poi quegli abbracci, quelle miriadi di strette di mano: tutto questo non solo è impossibile da dimenticare, ma è anche impossibile da confinare realmente nel passato. E’ come se davvero fosse accaduto tutto soltanto un attimo fa!”
Al traguardo intermedio dei 150 piattelli di selezione è Walton Glenn Eller a occupare il vertice della graduatoria con un monumentale 145
E’ una batteria di autentici “mostri sacri” quella in cui si trova Francesco D’Aniello – campione del mondo in carica – nella finale della gara di Double Trap dell’Olimpiade di Pechino: con 145/150 guida il sestetto Walton Glenn Eller. A Doha, nel gennaio del 2002 (in quella Finale di Coppa del Mondo che si sarebbe dovuta disputare nell’ottobre precedente e che invece le conseguenze dell’11 settembre avevano fatto slittare di alcuni mesi), l’americano di Houston si era guadagnato l’appellativo di “figlio del vento” per la capacità di artigliare anche i piattelli resi più insidiosi appunto da folate impazzite. A Doha nel 2002 aveva totalizzato 145/150: e aveva vinto il trofeo. Anche alla Finale di Coppa del Mondo di Belgrado del 2007 Walton Eller aveva realizzato un altro 145. E di nuovo aveva vinto la coppa di cristallo dell’Issf. A Pechino, alle spalle di Walton “figlio del vento” Eller si era collocato proprio Francesco D’Aniello con 141. A quota 140 stazionava Jeffrey Holguin, allora trentenne doublista americano emergente. Il cinese Binyuan Hu, che nel 2004 a Atene aveva sfiorato il podio, era attestato a 138, immediatamente davanti al 137 di Richard Faulds, l’olimpionico di Sydney 2000, e al 136 di Russell Mark: l’australiano vincitore dei Giochi di Atlanta che a Sydney nel 2000 era stato costretto all’argento dallo stesso Faulds.
Jeffrey Holguin, l’astro nascente del Double Trap “made in Usa”, affronta la finale di Pechino al terzo posto con 140 centri all’attivo
Con 138 è il cinese di Shanghai Binyuan Hu, quarto classificato ad Atene 2004, a difendere in finale i colori della nazione ospitante
137/150 è il punteggio che permette l’accesso alla finale di Double Trap della XXIX Olimpiade al britannico Richard Faulds
L’australiano Russell Mark accede al sestetto dei finalisti dell’Olimpiade cinese con 136 e dopo un vittorioso shoot-out a cui prendono parte il campione in carica Ahmed Al Maktoum degli Emirati Arabi Uniti, l’ungherese Roland Gerebics e il maltese William Chetcuti
A Pechino il trentottenne Francesco D’Aniello è certamente tra i favoriti della vigilia: l’azzurro si è laureato campione del mondo l’anno precedente a Nicosia dopo aver vinto, ancora nel 2007, la prova di Coppa del Mondo a Maribor
Dice ancora Francesco D’Aniello raccontando quella meravigliosa esperienza: “La tua è la prima medaglia olimpica conquistata nelle discipline del tiro dalla Polizia di Stato: questa è la prima cosa che mi disse il dottor Montini, allora e ancora oggi Presidente dei Gruppi Sportivi delle Fiamme Oro. Quel suo sventolare il cappellino delle Fiamme Oro dagli spalti, in mezzo al pubblico, mentre mi chiamava insistentemente per richiamare la mia attenzione, è certamente tra i ricordi indelebili di quel giorno. E poi la telefonata del Capo della Polizia: il Prefetto Manganelli; la telefonata del Presidente del Coni Petrucci! E come non pensare a quel pianto inarrestabile di commozione e di gioia – mio, del Presidente Rossi e del coach Mirco Cenci – avvolti nel Tricolore: è un’immagine stampata a fuoco nella mia mente!”
Ricorda Francesco D’Aniello: “La tua è la prima medaglia olimpica conquistata nelle discipline del tiro dalla Polizia di Stato: questa è la prima frase che mi disse il dottor Montini, Presidente dei Gruppi Sportivi delle Fiamme Oro!”
Dice ancora Francesco D’Aniello: “Quel pianto di gioia avvolto nel Tricolore è un’immagine stampata a fuoco nella mia memoria!”
“Ancora oggi, – dice Francesco D’Aniello – ovunque vada, mi riconoscono, mi invitano, mi ospitano e mi chiedono foto ricordo di quel 12 agosto del 2008. La gente non dimentica e sa che ho iniziato a praticare questo sport all’età di trent’anni e dopo otto anni dal mio debutto sono salito su di un podio olimpico. Nella Polizia di Stato sono conosciuto e stimato perché ho raggiunto il successo sportivo partendo dal lavoro della strada. E credo che questa sia proprio la mia maggiore soddisfazione. Ho cominciato la mia carriera da poliziotto, l’ho poi vissuta da atleta ed ora la concludo da poliziotto quale fieramente sono… Non potevo chiedere di più dalla vita! Nessun rimpianto: anche se magari rimane un pizzico di amarezza per un incarico federale che avrei voluto sentir proporre…”
“Nel corso del tempo – conclude l’argento di Pechino – ho cercato di trasmettere quei valori che soltanto lo sport può insegnare e ho cercato di trasmetterli sia ai giovanissimi che ai meno giovani. E continuerò a fare tutto questo, come fosse una missione, con la passione e l’amore per questo sport che ho sempre avuto e che avrò per sempre!”
Ahmed Al Maktoum, il campione olimpico in carica, è il grande sconfitto dell’Olimpiade di Pechino del 2008: il fuoriclasse di Dubai totalizza 136/150 ed è eliminato dal lotto dei finalisti nello spareggio che promuove un altro gigante della scena del Double Trap: Russell Mark
Ha 45 anni Ahmed Al Maktoum ai Giochi della XXIX Olimpiade e un palmarés letteralmente stellare: l’oro alle Olimpiadi di Atene del 2004 nel Double Trap rappresenta infatti il vertice qualitativo di un percorso fatto di strepitosi successi che coprono i primi due quadrienni olimpici del terzo millennio
Campione del mondo di Double Trap a Lonato nel 2005 con 189/200 – lo stesso punteggio che gli aveva fruttato l’oro olimpico ad Atene un anno prima – Ahmed Al Maktoum aveva vinto nel 2003 la Finale di Coppa del Mondo a Roma e tra il 2000 e il 2004 aveva inanellato una sequenza impressionante di vittorie e piazzamenti nel circuito di World Cup
E’ Walton Eller a tagliare per primo il traguardo della gara di Double Trap ai Giochi di Pechino: il 12 agosto del 2008 il texano di Houston vince la medaglia d’oro con 190/200. 187 centri assegnano la medaglia d’argento a Francesco D’Aniello e 184 bersagli utili promuovono al terzo gradino del podio della prima Olimpiade cinese della storia il beniamino del pubblico: il trentunenne di Shanghai Binyuan Hu.
Texano di Houston, classe 1982, Walton Glenn Eller è il vincitore della medaglia d’oro nel Double Trap a Pechino 2008
Francesco D’Aniello conclude la gara con 187 bersagli all’attivo e si aggiudica l’argento con tre piattelli di vantaggio su Binyuan Hu
Francesco D’Aniello affronta l’Olimpiade di Pechino da campione del mondo della disciplina: il fuoriclasse di Nettuno aveva vinto il titolo iridato nel 2007 a Nicosia con il totale di 191/200 a cui aveva contribuito un formidabile 48/50 di finale
Oro Walton Glenn Eller e argento Francesco D’Aniello: è il responso dell’ultimo doppietto della gara di Double Trap a Pechino 2008
L’oro di Pechino 2008 premia Walton “figlio del vento” Eller: l’appellativo “alla Carl Lewis” il texano se l’era guadagnato a Doha, in Qatar, nel 2002 quando aveva conquistato la Finale di Coppa del Mondo con un punteggio stellare, incurante del forte vento che deviava la traiettoria dei bersagli
La stretta di mano sul podio di Pechino tra i giganti di quell’edizione: Walton Eller, Francesco D’Aniello e Binyuan Hu
L’immagine-simbolo di quel 12 agosto 2008 ai Giochi di Pechino: il podio olimpico con l’americano Walton Eller al vertice davanti all’argento di Francesco D’Aniello – che sarà di nuovo campione del mondo della specialità l’anno successivo a Maribor – e al bronzo del cinese Binyuan Hu